AcqueVenete è il gestore del servizio idrico integrato per 108 Comuni su un territorio complessivo di 32.000 km2 con un bacino di utenza di 520.000 cittadini.
La rete comprende 68 serbatoi pensili, la maggior parte dei quali costruiti intorno agli anni ’60 e non progettati per resistere ad un evento sismico.
Questa tipologia di strutture potrebbe rappresentare un elevato di rischio, data la contemporanea presenza di tre parametri che caratterizzano il rischio: esposizione, per la loro localizzazione all’interno dei centri urbani e per la funzione strategica che ricoprono, pericolosità per l’intensità macrosismica del sito e vulnerabilità per il loro comportamento sotto azioni sismiche.
Nasce quindi la necessità di valutare la vulnerabilità sismica dei torrini piezometrici attraverso analisi pushover col fine di individuare le curve di capacità, seguite dalle curve di fragilità, ed infine stimare il parametro PAM (perdita annua media), che l’ente utilizza per valutare la priorità e l’ordine temporale con cui effettuare gli eventuali interventi di manutenzione o ripristino della struttura.
Inoltre, è stato proposto un metodo speditivo per analizzare il comportamento strutturale sintetizzando l’opera in un elemento monodimensionale “beam” equivalente in modo da avere risultati immediati con una buona approssimazione.